Ti sei mai chiesto quali sono le 10 montagne più alte del mondo? Si tratta di uno dei quesiti preferiti dai bambini, ma in grado di affascinare chiunque, compresi gli appassionati di geografia, trekking e avventura. I nomi che vengono in mente quando si parla delle vette più alte sono sempre gli stessi: Everest e K2. E poi? Ecco l’elenco delle 10 montagne più alte del mondo, situate quasi tutte nella catena montuosa dell’Himalaya e non sempre facili da raggiungere, anzi! Abbiamo deciso di fare una classifica al contrario, dalla montagna più “bassa” a quella più alta, elencandone le principali caratteristiche e i nomi degli alpinisti che per primi hanno avuto l’ardire di scalarle.
Sommaire
Le 10 montagne più alte del mondo oltre gli 8000 metri
Sei curioso di conoscere le vette più alte del mondo e le storie che portano con sé? Come accennato in precedenza, la maggior parte di queste si trova nella catena dell’Himalaya e, a causa della difficoltà legate all’ascensione, non tutte sono state scalate senza problemi. Iniziamo dalla numero 10 per poi arrivare fino alla montagna più alta del mondo!
Annapurna I (8091 m)
L’Annapurna sorge in territorio nepalese, nella catena dell’Himalaya, e domina la vicina città di Pokhara, area urbana circondata da montagne verdissime che si specchiano nel lago Lago Phewa. Particolarmente complicata da scalare, fu conquistata soltanto nel 1950 dal francese Maurice Herzog, il quale guidò una spedizione lungo la parete nord; proprio grazie a questa impresa, l’Annapurna è stato il primo ottomila sul quale l’uomo ha messo piede. Sulla scia di quest’impresa, Pokhara è diventata una delle destinazioni turistiche più amate del Paese, raggiunta ogni anno da migliaia di appassionati di trekking. Non mancano le agenzie di viaggio che aiutano i turisti a scegliere i percorsi più adatti alle proprie capacità, così come non mancano le strutture alberghiere e le attrazioni dedicate a tutta la famiglia. Dal forte di Sarangkot, situato a circa 1300 metri sul livello del mare, è possibile godere di una vista eccezionale sulla catena himalayana. Pokhara è celebre anche per il parapendio, grazie al quale negli ultimi anni ha raggiunto una fama internazionale. Inoltre, sul fiume che l’attraversa, il Trishuli, viene praticato il rafting. La città sorge a 900 metri d’altezza, ma il clima è quasi sempre godibile. Tuttavia, chi fosse intenzionato a raggiungere quote più alte dovrà portare con sé capi d’abbigliamento tecnici e tutta l’attrezzatura per affrontare al meglio i sentieri che si inerpicano sulle vette circostanti.
Nanga Parbat (8125 m)
Il Nanga Parbat è noto anche come Diamir (che in sanscrito significa “montagna degli dei“). Si tratta dell’unico ottomila del Kashmir, in Pakistan, ed è anche una delle vette più difficili al mondo da scalare, tanto che gli abitanti della regione la chiamano “montagna mangiauomini” o “montagna del diavolo”. Non a caso, si tratta del secondo ottomila (dopo l’Annapurna) per indice di mortalità, con un valore del 28%. La prima ascensione completa fu quella dell’alpinista austriaco Hermann Buhl, giunto in vetta il 3 luglio del 1953. Uno dei luoghi più affascinanti dal quale godere della vista della montagna è il Parco Nazionale di Fairy Meadows. Si tratta di un’ampia prateria bordata da boschi di conifere, vicinissima a uno dei campi base del Nanga Parbat. Sorge interamente nel distretto di Diamer, nella regione di Gilgit-Baltistan, a un’altitudine di circa 3.300 metri, e funge da punto di partenza per gli escursionisti intenzionati a scalare la parete Rakhiot. Il luogo è facilmente raggiungibile dalle famiglie e ricco di sentieri naturalistici. L’altitudine fa sì che le notti risultino piuttosto fredde, pertanto si raccomanda di partire con una buona attrezzatura.
Manaslu (8163 m)
Il Manaslu è tristemente “famoso” per le valanghe che, nel corso del tempo, hanno mietuto centinaia di vittime. Una delle tragedie più note fu quella dell’inverno 1972, quando persero la vita ben 15 alpinisti. Nel 2012 accadde lo stesso ad altri 13 scalatori, tra cui due italiani. Per moltissimi addetti ai lavori, il Manaslu è la cima più difficile in assoluto da conquistare, soprattutto in inverno. La prima ascesa fu quella del 9 maggio 1956, quando Toshio Imanishi e Gyalzen Norbu riuscirono a conquistare la vetta. Il Manaslu sorge nella parte centrale del Nepal, nel cuore della catena montuosa dell’Himalaya, e offre un circuito dedicato agli appassionati della montagna. Diverso dai soliti itinerari turistici, il lunghissimo sentiero attrezzato offre paesaggi mozzafiato e soste presso decine di villaggi tipici. Percorrendolo avrai la possibilità di immergerti nella mentalità e nella cultura dello straordinario popolo nepalese!
Dhaulagiri I (8167 m)
Oltre alle presunte impronte dello Yeti rilevate da un gruppo di scalatori giapponesi nel 2008, questa montagna ha davvero tanto da offrire. Sorge nella catena dell’Himalaya, in Nepal, a circa 35 km dall’Annapurna, dal quale è separato dalla valle di Kali Gandaki. Fu scalato per la prima volta nel 1960, da una spedizione guidata da Kurt Diemberger. Oltre alla città di Pokhara, allo spettacolare villaggio di Sarangkot e al lago Phewa, da non perdere le grotte di Mahendra e le cascate di Davis. L’intera area è attrezzata per i turisti che desiderano scoprire una delle catene montuose più affascinanti al mondo: è possibile prenotare un soggiorno in estate o in inverno e godere dei meravigliosi sentieri panoramici che attraversano la zona.
Cho Oyu (8201 m)
Nel settembre del 2014, sulla sua vetta sventolò per qualche giorno la bandiera dei 4 Mori. Il motivo? l’alpinista Max Caria, proveniente dalla Sardegna, riuscì nell’impresa di conquistare il Cho Oyu. Quinto ottomila ad essere scalato, nel 1954, questo monte segna il confine tra Cina e Nepal e dista soli 20 km da sua maestà l’Everest. Generalmente, viene considerato l’ottomila meno impegnativo, essendo anche quello con il tasso di mortalità più basso. Per la facilità con cui è possibile accedere al campo base, è anche l’ottomila più gettonato dagli alpinisti, subito dopo l’Everest.
Makalu (8463 m)
Scalato per la prima volta il 15 maggio del 1955 dai francesi Lionel Terray e Jean Couzy, il Makalu è stato conquistato anche dall’italiano Simone Moro che, nel 2008, in compagnia dell’amico Denis Urubko, ha effettuato la prima ascensione invernale. Situato nella parte sud-orientale dell’Himalaya, segna il confine tra Nepal e Tibet e dista soli 22 km dall’Everest. Ancora oggi, il significato del nome Makalu non è chiaro. Tra le ipotesi più accreditate figura quella della storpiatura del termine sanscrito Maha – Kala (traducibile con “grande tempo”). Secondo un gruppo di studiosi, invece, il nome deriverebbe da una parola tibetana che tradotta vuol dire “grande nero”, in riferimento al colore delle rocce granitiche visibili su tutti i versanti della montagna. Il Makalu è inserito nel parco nazionale omonimo, il quale tutela la natura e la cultura locali. Raggiunta da migliaia di persone ogni anno, l’area è perfetta per gli amanti dell’avventura e per tutti coloro che desiderano immergersi nella realtà locale. Il punto di partenza raccomandato è il villaggio di Khandbari.
Lhotse (8516 m)
Il Lhotse è formato da tre diverse vette ed è collegato all’Everest mediante la cresta del Colle Sud (7.906 m). Sorge in territorio nepalese ed è indicato dal servizio cartografico indiano con una semplice sigla (E1), in quanto sprovvisto di nome ufficiale. Fu Howard Bury nel 1921 a proporre per primo il nome utilizzato attualmente; in tibetano, Lhotse vuol dire semplicemente “cima sud”, essendo la vetta posta poco più a sud di quella dell’Everest. Nel 1986, Reinhold Messner raggiunse la cima del Lhotse diventando il primo uomo ad aver scalato tutti gli ottomila del Pianeta. Per godere della vista del Lhotse, è necessario raggiungere la città di Lukla, situata a oltre 2800 metri di altezza. Si tratta di una destinazione popolare tra gli arrampicatori e gli escursionisti, essendo la principale porta d’accesso a questa porzione dell’Himalaya. Nella via centrale del villaggio non mancano negozietti e pensioni dedicate ai turisti. Da qui si diramano decine di sentieri che conducono tra le montagne, incluso quello diretto al campo base dell’Everest. Da non perdere il vicino Parco nazionale di Sagarmatha.
Kangchenjunga (8586 m)
Il più orientale degli ottomila dell’Himalaya è composto da ben 5 picchi. In passato, era considerata la cima più alta del mondo, almeno finché non venne rese nota l’altezza del K2 e dell’Everest. Parliamo di una montagna relativamente sconosciuta, selvaggia e isolata. Situata sul confine tra Nepal e India, è nota come la vetta più alta dell’India, nonché come il più orientale degli ottomila himalayani. L’origine del nome Kangchenjunga è controversa, sebbene una delle ipotesi più diffuse è quella relativa all’espressione “cinque forzieri della grande neve”, in riferimento alle cinque vette che compongono il massiccio. La montagna sorge in un’area mai toccata dal turismo di massa ed è considerata sacra dalle popolazioni che vivono nella regione del Sikkim.
K2: la seconda montagna più alta del mondo (8611 m)
Situato nel Karakorum, tra Cina e Pakistan, il K2 è detto anche la “montagna degli italiani“, poiché i primi a scalarlo furono proprio due italiani. Il nome K2 sta per Karakorum 2, ovvero “seconda vetta del Karakorum”, e fu scelto dal colonnello inglese Thomas George Montgomerie che, insieme al geografo Henry Haversham Godwin-Austen, effettuò i primi rilevamenti nel 1856. Il numero “2” venne fuori da un errore di misurazione: inizialmente, gli inglesi erano convinti che il Masherbrum fosse più alto, tanto da meritarsi l’appellativo di K1. Il nome K2 fu conservato soltanto perché la montagna risulta la seconda cima più alta del mondo. Sebbene l’ascesa del K2 sia nettamente più difficile rispetto a quella dell’Everest, il trekking che conduce al campo base del K2 è piuttosto agevole, oltre che tra i più affascinanti al mondo. Il sentiero sfiora il ghiacciaio Baltoro, attraversando un anfiteatro di monti che mette la pelle d’oca soltanto a guardarlo!
Everest: la montagna più alta del mondo (8848 m)
Situato nella catena montuosa dell’Himalaya, al confine tra Cina e Nepal, rientra nelle cosiddette Sette Vette del Pianeta, ovvero le vette più alte di ciascun continente. L’Everest attrae un gran numero di alpinisti, i quali possono scegliere tra due diverse vie di arrampicata: quella che sale da sud-est e quella che sale da nord, in territorio tibetano. Proprio in lingua tibetana, l’Everest è detto Chomolungma (“madre dell’universo”), mentre in cinese viene chiamato Zhumulangma. Il nome nepalese, invece, è Sagaramāthā (“dio del cielo”). Il nome utilizzato in Occidente e introdotto dal topografo inglese Andrew Waugh nel 1865 trae origine dal predecessore dello stesso Waugh, Sir George Everest. I primi a conquistare la vetta furono Edmund Hillary e Tenzing Norgay, il 29 maggio del 1953. Chi intende scalare la montagna deve obbligatoriamente raggiungere uno dei due campi base: il più frequentato è quello situato in Nepal, mentre l’altro è stato allestito in territorio tibetano. Entrambi sorgono ad oltre 5000 metri di altitudine, allo scopo di abituare il corpo all’aria rarefatta delle quote più elevate. Tuttavia, appassionati di trekking da tutto il mondo raggiungono i campi base come fossero veri e proprio punti d’arrivo, nei quali sostare prima di tornare indietro. Da qualche anno, il servizio “Climbing The Seven Summits” mette a disposizione tende dotate di tutti i comfort, dalle quali godere di panorami senza eguali.
Le 5 montagne più alte da 7000 m
Al di sotto degli ottomila, vi sono vette altrettanto affascinanti, tra cui i 5 settemila più alti del mondo. Anche in questo caso, la classifica che segue mette in ordine le vette dalla “meno alta” alla più alta.
Himalchuli (7.893 m)
Himalchuli è la seconda cima più alta del Mansiri Himal, nell’Himalaya nepalese. Sorge poco a sud del Manaslu e possiede tre picchi principali, il più alto dei quali è quello Est. La prima ascesa fu effettuata dai giapponesi Masahiro Harada e Hisashi Tanabe nel 1960.
Gasherbrum IV (7.925 m)
La cosiddetta “montagna scintillante” è una delle vette del massiccio del Gasherbrum, che sorge nel cuore della catena del Baltoro Muztagh, subcatena del Karakorum, sul confine tra Pakistan e Cina. Secondo Messner, si tratta di una delle cime più difficili al mondo da scalare, persino più del K2.
Annapurna II (7.937 m)
L’Annapurna II fa parte del massiccio omonimo e sorge in territorio nepalese. Si tratta di un picco indipendente rispetto al più noto Annapurna I. L’Annapurna II è noto soprattutto per le sue valanghe, causate dalla continua formazione di seracchi al di sopra della cresta sommitale. I pericoli che caratterizzano la montagna hanno limitato fortemente il numero di spedizioni alpinistiche.
Gyachung Kang (7.952 m)
Il Gyachung Kang è una delle vette principali del Mahalangur Himal, subcatena dell’Himalaya. È situata tra il Cho Oyu e l’Everest, sul confine tra Cina e Nepal, e fu scalata per la prima volta il 10 aprile del 1964.
Gasherbrum III (7.952 m)
Condivide il primo posto dei settemila più alti in coabitazione con il Gyachung Kang. Il Gasherbrum III è una montagna facente parte del massiccio montuoso del Gasherbrum, situato nella catena del Baltoro Muztagh, subcatena del Karakorum, tra Pakistan e Cina. Fu una spedizione polacca a raggiungere la vetta per la prima volta.
Faq Vette più alte del Mondo
Sei curioso di conoscere i quesiti più frequenti relativi alle vette più alte della Terra?
Qual è più alto tra l’Everest e il K2?
La montagna più alta del mondo è l’Everest, con i suoi 8.848 metri.
Qual è il monte più alto del pianeta Terra?
Come accennato in precedenza, sulla Terra la vetta più elevata è l’Everest, che supera il K2 di oltre 200 metri e che, proprio per questo motivo, si è meritata l’appellativo di “tetto del mondo”.
Qual è il monte più alto d’Europa?
Il Monte Bianco (4.807 m), situato sul confine tra Italia e Francia, è la montagna più alta d’Europa. Sorge nelle Alpi nord-occidentali, nella sezione delle Alpi Graie, nei territori comunali di Courmayeur (Valle d’Aosta) e Chamonix (Alta Savoia). In gran parte di natura granitica, ricca di creste e guglie, intagliata da profondi crepacci, è una delle montagne più note nel mondo dell’alpinismo. In base alla storiografia alpinistica, la sua prima ascensione coincide con la nascita dell’alpinismo stesso: era l’8 agosto del 1786.
Qual è il monte più alto d’Italia?
La vetta più alta dello Stivale è il Monte Bianco (4.807 m), che supera i 4634 metri della Punta Dufour, la vetta più alta del massiccio del Monte Rosa, nelle Alpi Pennine.
Qual è il monte più alto delle Americhe?
Il Denali, fino al 2015 noto come McKinley, è una montagna dell’Alaska, alta ben 6190 metri. Si tratta della vetta più alta dell’intero continente nordamericano, nonché della terza al mondo in termini di prominenza. La montagna più alta del Sud America, invece, è l’Aconcagua, situata nella cordigliera delle Ande, in territorio argentino. Con i suoi 6962 metri sul livello del mare è il rilievo più alto dell’emisfero australe. Parlando di Sud America, anche la vetta del Chimborazo (6.310 metri) merita di essere menzionata, se non altro per il fatto che si tratta della montagna che si protende di più nello spazio. Ciò accade perché il Chimborazo sorge nelle Ande ecuadoriane, circa 2 gradi a sud dell’equatore. Essendo il nostro Pianeta schiacciato ai poli, la sua prominenza nello spazio risulta addirittura superiore a quella dell’Everest. Inoltre, la sua distanza dal centro della terra è superiore a qualsiasi altro punto della superficie terrestre.
Qual è il monte più alto d’Africa?
Il monte più alto del continente africano è il Kilimangiaro, con i suoi 5.895 metri. Sorge in Tanzania ed è uno strato-vulcano costituito da tre crateri principali. La sommità è ricoperta dal ghiacciaio di Rebmann, un unicum per tutto il continente africano.
Qual è il monte più alto dell’Oceania?
Puncak Jaya (4884 m sul livello del mare), noto anche come Piramide Carstensz o Monte Carstensz, è una vetta dell’Indonesia, situata nella provincia di Papua. Si tratta della cima più alta dell’Oceania, nonché della montagna più alta situata su un’isola.
Qual è il monte più alto dell’Asia?
Situato nel cuore dell’Himalaya, con i suoi 8848 metri, l’Everest è la cima più alta del mondo, oltre che di tutta l’Asia.
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