La paura di volare è uno dei maggiori ostacoli che si frappongono tra il desiderio di viaggiare e il farlo concretamente. Parliamo di un timore molto più diffuso di quanto si possa credere, causato da diverse ragioni. La prima di queste è senza dubbio l’ansia, generata dal mancato contatto con la terraferma. Come per altre forme d’ansia, dietro a questa fobia può nascondersi un esagerato bisogno di controllo, stabilità e sicurezza, condizione che solitamente comincia durante un periodo di stress e tensione particolarmente intensi.
Se non affrontata in tempo, questa sgradevole sensazione può cronicizzarsi e perdurare anche per tutta la vita. La paura di volare, o aerofobia, come qualsiasi altra paura incontrollata ha poco o nulla a che fare con la reale pericolosità dell’aereo, che tutti sappiamo essere il mezzo di trasporto statisticamente più sicuro. Essa riflette piuttosto pensieri, fantasie e paranoie che affondano le proprie radici nelle esperienze passate dell’individuo.
Che cos’è l’aerofobia o aviofobia?
L’aerofobia rientra nella categoria delle fobie e consiste nello sviluppare un timore irrazionale e di difficile gestione nei confronti degli aerei e del volo. Trattandosi di una fobia, appartiene alla grande famiglia dei disturbi d’ansia, essendo quest’ultima l’emozione preponderante. Nonostante l’uso sempre più diffuso dell’aereo, il fenomeno è molto esteso: attualmente, in Italia e nel resto del mondo, la percentuale di aerofobici si attesta intorno al 20%. A quanto pare, il disturbo è maggiormente diffuso tra le donne, mentre non vi sono grosse differenze in termini di distribuzione geografica, livello sociale e grado di istruzione.
È possibile distinguere tra diversi gradi di panico, più o meno gestibili. In linea di massima è possibile suddividere gli aerofobici in tre grandi categorie:
- Coloro che riescono a gestire l’ansia e l’angoscia. In questo caso, il disturbo è significativo ma non invalidante.
- Coloro che volano, ma soltanto quando è strettamente necessario. Questa categoria di viaggiatori vive gli spostamenti in aereo come un’esperienza terribile e investe nell’impresa considerevoli risorse piscologiche e fisiche. Un viaggio di poche ore può rivelarsi addirittura spossante.
- Coloro che non riescono a volare affatto. Si tratta per lo più di persone che non sono mai salite su un aereo poiché, il solo pensiero di volare, basta a scatenare immagini angoscianti, spesso collegate a esiti funesti. In questo gruppo, però, trovano posto anche coloro che hanno già volato, ma che, ad un certo punto della loro esistenza, forse a causa di un volo particolarmente “critico”, hanno deciso di smettere.
Sintomi dell’aerofobia
Durante il volo, gli aerofobici possono accusare sintomi quali: palpitazioni, nodo in gola, sudorazione fredda, rigidità muscolare, crampi, vertigini, cefalea, oppressione toracica, dolori addominali, attacchi di panico. Ovviamente, la sintomatologia è piuttosto varia e risente di una forte componente individuale. Inoltre, è frequente individuare nei soggetti che soffrono di questo disturbo altre fobie o ansie più comuni. Tra queste figurano la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l’acrofobia (paura dell’altezza), il timore di sentirsi male in pubblico e così via.
Per comprendere meglio la portata del disturbo, è necessario sottolineare come alcuni individui aerofobici possano arrivare a sviluppare una paura tale da evitare persino di andare in vacanza o di far visita a parenti e amici, qualora ci sia il bisogno di salire su un aereo. La paura di volare può persino risultare dannosa per la carriera professionale di una persona costretta a viaggiare per lavoro.
Come si fa a superare la paura di volare?
Per curare la fobia del volo, è fondamentale prima di tutto individuare l’origine di questa paura. Per superare il disturbo, i medici consigliano diverse soluzioni. La prima riguarda la necessità di osservare le cose da una prospettiva diversa, quanto più razionale possibile. Per farlo si raccomanda, ad esempio, di sforzarsi di capire come funziona un aereo, di imparare a conoscere i suoi meccanismi di sicurezza e i protocolli di emergenza in caso di incidente. È possibile anche dare un’occhiata alle statistiche relative agli incidenti, in modo da rendersi conto di quanto sia elevata la sicurezza degli aerei, il cui tasso di mortalità risulta estremamente basso.
Molte persone, pur provando ansia e disagio, cercano di superare la paura volando ugualmente e mettendo in atto strategie di distrazione più o meno efficaci. Ad esempio, è possibile ascoltare musica, fare le parole crociate, impegnarsi in una lettura o in una conversazione piacevoli. Altri, invece, scelgono di assumere medicinali allo scopo di ridurre l’ansia. A tal proposito, si raccomanda di evitare sempre il “fai da te”, fortemente sconsigliato soprattutto in caso di voli lunghi.
Psicoterapia e corsi per superare la paura di volare
Uno degli approcci psicologici che ha offerto i risultati più interessanti è la terapia cognitivo comportamentale. La terapia cognitivo comportamentale ha aiutato tantissime persone a gestire la paura del volo, insegnando a tenere sotto controllo le sensazioni psicologiche e fisiche che accompagnano l’ansia (vertigini, affanno, tachicardia, etc). Con il supporto di uno psicoterapeuta, sarà più semplice interpretare i propri pensieri, allontanare convinzioni errate o irrazionali, rivedere le proprie certezze secondo una diversa chiave di lettura.
Oltre alla psicoterapia e ai farmaci, tra i metodi efficaci rientrano i corsi tenuti dalle stesse compagnie aeree. L’obiettivo di queste lezioni non è scandagliare l’animo e il cervello dei partecipanti alla ricerca dei motivi che hanno scatenato la paura di salire su un aereo, ma soltanto chiarire come si tratti di una semplice fobia, di un comportamento irrazionale che non ha alcuna ragione di esistere. Spesso, tali corsi prevedono un’esposizione graduale al volo, l’erogazione di informazioni circa le dinamiche di volo, incontri con assistenti di volo e piloti.
Perché ho paura di volare?
Spesso le ragioni che si nascondono dietro alla fobia del volo sono legate al timore di eventuali incidenti aerei. Come accennato in precedenza, in genere questa condizione si accompagna anche con la paura dell’altezza, la difficoltà a stare in mezzo alla folla, il timore degli spazi chiusi, le turbolenze, l’atterraggio, il terrore di volare al di sopra del mare o dell’oceano, il disagio legato al dover stare seduto su un sedile di piccole dimensioni per molte ore, la sensazione che tutto dipenda unicamente dalle capacità del pilota.
Altre volte, a peggiorare l’umore e lo stato d’ansia del passeggero possono concorrere la paura di un attacco terroristico o il timore di contrarre infezioni e virus. Quanto detto è direttamente legato a fattori destabilizzanti quali l’immaginazione e la mancanza delle giuste conoscenze. Tali elementi possono giocare un ruolo fondamentale nella psicologia della persona, peggiorandone l’umore e le emozioni.
Perché non bisogna aver paura di volare?
Stiamo parlando di un timore incontrollato, che affonda le sue radici nelle nostre esperienze personali e che fa leva sulla nostra parte irrazionale. Tuttavia, è sufficiente dare uno sguardo alle statistiche per accorgersi che si tratta di una paura che non trova alcun riscontro nella realtà. Tra le fonti più attendibili figura la ricerca realizzata da Arnold Barnett, professore di statistica del MIT di Boston, secondo cui le probabilità di morire durante un incidente aereo sono pari a 1 su 45 milioni di voli.
Secondo il DETR Research and Analysis Bureau, tra i mezzi di trasporto più pericolosi ci sarebbero la motocicletta, la bicicletta, l’automobile, le imbarcazioni da diporto, i camion, il treno e gli autobus urbani. Più passano gli anni e più diventa sicuro volare in aereo: a dirlo è la IATA (International Air Transport Association). Nel corso del tempo, infatti, la percentuale di incidenti in volo si è talmente abbassata che ad un passeggero servirebbero circa 14.000 anni prima di imbattersi in una situazione spiacevole.
Appare chiaro come gli incidenti stradali siano infinitamente più frequenti di quelli aerei, ma non per questo le persone hanno paura di mettersi alla guida! Dal canto loro, gli aerei sono mezzi di trasporto sicuri ed economici, oltre che forieri di gioie, emozioni e scoperte, trattandosi degli strumenti più utili per raggiungere località esotiche e lontane. Volare consente di osservare il mondo da una prospettiva diversa, migliora i contatti con amici e parenti lontani, ci eleva a una dimensione sconosciuta, rende possibile ciò che fino a pochi anni fa era impensabile.
Come calmare un attacco di panico in aereo?
Come si fa a gestire un attacco di panico? Spesso, a scatenarli sono le turbolenze, le vibrazioni eccessive, l’obbligo di dover stare fermi al proprio posto per tante ore. Motivazioni spesso futili, che cozzano con l’intelligenza e la parte razionale di cui tutti noi siamo dotati. Come accennato in precedenza, è la conoscenza una delle chiavi con cui provare a risolvere i disturbi d’ansia legati al volo. Tuttavia, non basta conoscere le caratteristiche e le dinamiche dei voli: è fondamentale imparare a conoscere anche se stessi, a riconoscere le proprie debolezze, a leggere le proprie emozioni.
Chi soffre di attacchi di panico deve assolutamente imparare a capire quando sta per arrivarne uno. Ma quali sono i sintomi principali di un attacco d ansia? Tachicardia, tremori, paura di svenire, senso di oppressione al torace, paura di morire, difficoltà respiratorie, desiderio di allontanarsi o fuggire. Per reagire positivamente a un attacco di questo tipo è possibile fare affidamento su alcune tecniche specifiche, consigliate dai professionisti di tutto il mondo. Quella che tutti conoscono, nonché la prima ad essere utilizzata, è respirare profondamente.
La respirazione profonda e cadenzata è in grado di allontanare le sensazioni negative, rilassare la muscolatura e contrastare eventuali difficoltà polmonari. Dopo qualche minuto, sarà possibile passare a una tecnica di rilassamento muscolare. Le più usate? Il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson e il training autogeno. Entrambe le tecniche vanno praticate con una certa costanza. Chiaramente, prevenire è meglio che curare, ragion per cui nel prossimo paragrafo avremo cura di illustrare le principali tecniche di rilassamento da eseguire prima del volo.
Esercizi di rilassamento per combattere la paura di volare
Per fortuna di coloro che temono gli aerei, esistono alcune terapie specifiche che, almeno inizialmente, andrebbero eseguite e perfezionate con il supporto di un bravo psicologo o psicoterapeuta. In prima istanza, è preferibile applicare tecniche comportamentali che non includano l’uso di farmaci. Se in qualche caso medici e psichiatri non possono fare altro che prescrivere ansiolitici, in genere si sconsiglia di ricorrere a trattamenti farmacologici. Inoltre, quando volare diventa un’abitudine ricorrente, la paura viene meno automaticamente, liberando il paziente dall’uso dei medicinali.
Tornando alle tecniche di rilassamento preventive, è possibile ricorrere ai già citati training autogeno e rilassamento muscolare progressivo di Jacobson. Di cosa si tratta? il primo fu elaborato tra il 1920 e il 1930 dallo psichiatra e neurologo tedesco J.H. Schultz e consiste in una serie di esercizi da eseguire per conto proprio, che richiedono pochissimo tempo e non necessitano di attrezzature. Tali esercizi consistono nella ripetizione di una sequenza di formule in grado di indurre l’auto-rilassamento: gli occhi vanno tenuti chiusi e i pensieri formulati devono essere piacevoli. È possibile focalizzare la propria attenzione sulla pesantezza degli arti, sul calore emanato dal proprio corpo, sul battito cardiaco, sul respiro.
Il rilassamento muscolare progressivo, invece, si basa sull’alternanza contrazione/rilasciamento di determinati gruppi muscolari. Anch’essa fu ideata negli anni ’30 e può essere utilizzata anche da coloro che hanno difficoltà nel mettere in pratica meditazione e training autogeno. Questa tecnica consiste nel creare una condizione di tensione muscolare, seguita da uno stato di rilassamento. I protagonisti di questo alternarsi sono i muscoli di gambe, addome, glutei, dorso, braccia, spalle, nuca e volto. Se fatto bene, il rilassamento che ne consegue è profondo ed appagante.
Quali farmaci dovrei assumere per combattere la paura di volare?
Qualora gli esercizi di rilassamento non dovessero aiutarti a ridurre l’ansia, potresti decidere di affidarti ad un professionista sanitario. Questi ultimi possono prescrivere farmaci in caso di stati ansiosi difficili da gestire. Tra i medicinali prescritti figurano soprattutto gli ansiolitici, le cui capacità tranquillanti possono aiutare a ridurre l’ansia provocata da una condizione di prolungata allerta. La somministrazione, il tipo di farmaco e il dosaggio variano in base all’età e al peso del paziente e devono essre prescritti da un medico.
Quante persone hanno paura di volare?
L’aerofobia è un problema molto più diffuso di quanto si creda. Secondo i dati forniti da YouGov, a temere gli aerei sono quasi 2 italiani su 10, senza particolari differenze sociodemografiche. Nonostante volare sia un problema di molti, il traffico aereo aumenta ogni anno. Inoltre, il 58% di coloro che dicono di temere il volo prende l’aereo ogni volta che occorre. Tuttavia, esistono anche persone che si lasciano bloccare dalla paura e che rinunciano a viaggiare: il 20% di chi ha paura degli aerei, sostiene che la fobia di volare gli impedisca di viaggiare.
Viaggiare più sicuri con Heymondo
Nonostante l’aerofobia non sia un problema risolvibile da un giorno all’altro, spesso può tornare utile adottare determinate strategie per affrontare al meglio i viaggi in aereo. Se ciò che ti preoccupa è la sicurezza in viaggio, probabilmente acquistare una buona assicurazione di viaggio potrebbe aiutarti a sentirti più al sicuro. Con una polizza ad hoc, ciascun turista avrà la possibilità di affrontare più serenamente il volo e tutti gli eventuali imprevisti che possono capitare durante un viaggio.
Viaggiare assicurati con Heymondo renderà più sopportabili sia l’imbarco che il volo. Ogni assicurato potrà stare più tranquillo prima e durante il suo viaggio grazie alla copertura di annullamento del viaggio , la copertura per furto o smarrimento del bagaglio e quella dedicata al covid, tra le altre.
Inoltre, se ancora non ti senti pronto a viaggiare a bordo di un aereo, ricorda che puoi optare per un viaggio in auto, treno o altri mezzi di trasporto. Le polizze Heymondo sono valide anche per viaggi con altri mezzi di trasporto! Ma quali sono le caratteristiche principali delle polizze fornite da Heymondo?
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- Copertura delle spese in caso di annullamento del viaggio causa malattia e/o decesso di un familiare con o per Covid-19
- Assistenza medica 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, anche in caso di contagio da Covid-19
- Copertura spese extra di alloggio in caso di quarantena da Covid-19 a seguito test positivo con prescrizione medica
Infine, vale la pena sottolineare come si tratti di un’assicurazione abbastanza economica, pensata per anticipare tutte le eventuali spese mediche a carico del contraente. Con una polizza Heymondo avrai la possibilità di goderti la tua vacanza senza alcuna preoccupazione!
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